Il diario di Anna Frank è un inno alla vita e alla libertà, per questo motivo è stato e resta fonte di ispirazione continua per opere letterarie , teatrali e cinematografiche. Rappresenta uno scritto che per la sua congenita vitalità iconica ha fatto sì che la sua autrice paradossalmente sia stata utilizzata anche in modo negativo ed aggressivo. Chi non ricorda la partita di calcio Lazio – Cagliari , all’Olimpico , nell’ottobre del 2017 , nel corso della quale le vetrate degli spalti dello stadio vennero riempite di foto e manifesti antisemiti con l’immagine di Anna Frank che indossava la maglia della Roma. Qualcosa di simile era già avvenuto nel 2013, in alcuni quartieri della Capitale , con l’utilizzo del medesimo fotomontaggio. Ciò avvenne perché, per alcune frange estreme del tifo calcistico, il termine ebreo è correntemente sinonimo dei peggiori insulti.
Quando tutto quello che poteva essere tratto , nel ben e nel male, dal famoso Diario sembrava essere stato realizzato, ecco che il regista israeliano Ari Folman , riesce a trovarne ispirazione per un film di animazione con una storia fantastica, che fa rivivere ai nostri giorni l’amica fantastica Kitty a cui Anna indirizzava le proprie confidenze raccolte nel celeberrimo Diario. Il film, decisamente per tutti, tende in particolar modo a coinvolgere gli adolescenti, a cui viene data una precisa esortazione a riconoscere il male che è presente nella società in cui stanno vivendo, ricordano loro, in modo romanzato, fatti che ormai risalgono ad oltre ottant’anni.
Il regista , i cui genitori varcarono i cancelli di Auschwitz nella stessa settimana in cui la famiglia Frank varcava quelli del campo di sterminio di Bergen-Belsen, propone agli spettatori un evidente parallelismo tra i perseguitati di ieri e quelli di oggi, accomunati dall’indifferenza di gran parte della società in cui vivono. Partendo dalla nota storia della piccola Anna, racconta un presente di guerre e di persecuzioni che dando luogo ad inarrestabili fughe di singoli uomini che generano il grande fenomeno di estrema attualità delle grandi migrazioni.
Folman ricorda, con la sua narrazione cinematografica, che il nazismo ebbe a conquistare il potere, giungendo al governo della repubblica tedesca attraverso elezioni democratiche, proponendo ai cittadini una politica nazionalista e populista , mentre, di fronte alla indifferenza di molti, andava ostentando atteggiamenti xenofobi e di totale intolleranza. Viene fatto comprendere agli spettatori e soprattutto ai più giovani, che quella realtà di oltre ottant’anni fa non è diversa da quella che attualmente si vive oggi in molti importanti paesi d’Europa.
Il film è stato presentato , come opera fuori concorso al Festival di Cannes 2021 e da settembre scorso è uscito nelle sale in Italia.