Lexikòn

ALHAMBRA 31 marzo 1492

FESTIVITA' ANNO 5785

2024-10-03 20:32

Autori Vari

Miscellanea,

ANNO 5785                             Comunità Ebraica di Catania Sede legaleVia Francesco Riso 26 95128 Catania (CT) – Italia www.comunitaebraicacata

 

ANNO 5785

 

 

 

 

  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

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                                תבש                               

SHABBAT

                                                  (OGNI SABATO DELL’ANNO)                                                 

 

E’ il giorno settimanale di festa in cui l’ebreo lascia ogni attività e consacra la giornata al riposo, alla famiglia e alla preghiera. Come tutte le feste ebraiche questa festività inizia al calare della notte e termina all’apparire delle prime stelle: dura dalla sera del venerdì a quella di sabato. Shabbat ha un importante significato perché ricorda il riposo del Signore dopo la creazione. Nel giorno di sabato non si può compiere alcun lavoro che implichi una trasformazione del creato: cuocere cibi, accendere il fuoco, non si può recidere un fiore da una pianta, usufruire del lavoro altrui, uomo o animale che sia.

 

 

 

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הנשה שאר

ROSH HA-SHANÀ 5785

CAPO D’ANNO EBRAICO (GIOVEDÌ 3 E VENERDÌ 4 OTTOBRE 2024)

 

E’ la festa dedicata alla commemorazione della creazione e della sovranità di D-o sul mondo. Nella Sinagoga si suona il corno di montone, Shofar, per richiamare il popolo alla introspezione.

Rosh Ha-Shanah è la festività che celebra il capodanno ebraico. E’ chiamata anche Yom teru’ah,

“giorno del suono”, Yom ha-din, “giorno del giudizio” e Yom ha-zikkaron, “giorno del ricordo”.

La ricorrenza non è legata ad alcun fatto storico relativo al popolo d’Israele, ma vuol ricordare la creazione del mondo; è, in altre parole, il giorno del “compleanno” della Terra. Una data di importanza universale. Nella Torah, non è usato il termine Rosh ha-shanah, bensì quello di Yom teru’ah, “giorno del suono” (dello shofar): nella sinagoga, infatti, il giorno di Rosh ha-shanah lo Shofar viene ripetutamente suonato perché, secondo una tradizione, l’ultimo giorno della creazione D-o manifestò la sua gioia e la sua vicinanza all’uomo creato “a immagine divina”, proprio con il suono dello Shofar. In questa prospettiva, il giorno di Capodanno e il periodo immediatamente seguente (arco temporale, in cui, secondo l’ebraismo, D-o giudica ogni singolo individuo a qualunque popolo appartenga) diviene avvenimento che coinvolge i membri dell’intera umanità.

 


 

 

 

 

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והילדג םוצ

DIGIUNO DI GHEDALIÀ (DOMENICA 6 OTTOBRE 2024)

 

Questo digiuno ha luogo il terzo giorno del mese di Tishrì, immediatamente dopo il capo d’anno (Rosh Ha-Shanah) e ricorda l’assassinio dell’ultimo governatore del regno di Giuda, posto in carico da Nabucodonosor, dopo la conquista babilonese del 587 a.C.

Tralasciando la vicenda personale di quest’uomo che propugnava il compromesso e la collaborazione fra conquistatori e conquistati, l’episodio segna la fina dell’antica sovranità d’Israele.

 

רופיכ םוי

YOM KIPPUR

GIORNO DELL’ESPIAZIONE (SABATO 12 OTTOBRE 2024)

 

Si osserva un digiuno assoluto di venticinque ore, dal tramonto del sole ad un ora dopo il tramonto successivo, senza mangiare e senza bere, che permette all’ebreo, in umiltà di pentirsi e ripensare alla sua vita, al suo rapporto con Dio.

תוכוס

SUKKOT

FESTA DELLE CAPANNE (GIOVEDÌ 17 E VENERDÌ 18 OTTOBRE 2024)

 

Festa che cade nei mesi autunnali e segna la fine del periodo riproduttivo della terra. Per questa festività sono costruite delle capanne, in ricordo dei quarant’anni di attesa nel deserto prima di arrivare nella terra promessa.

הרות תחמש

SIMCHAT TORÀ

LA GIOIA DELLA TORÀ (GIOVEDÌ 24 E VENERDÌ 25 OTTOBRE 2024)

 

Giorno particolarmente lieto, come indicato dal nome stesso: la "gioia della Torà”. In questo giorno la lettura della Torà (da cui vengono pubblicamente letti e recitati dei brani ogni settimana durante tutto il corso dell’anno) trova insieme conclusione e principio del ciclo: viene infatti letto l’ultimo brano e si ricomincia con il primo brano, Tutti i rotoli della Torà vengono estratti dall’Arca e portati in una parata intorno alla sinagoga per sette volte.

 


 

 

 

 

 

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הכונח

CHANUKKAH FESTA DELLE LUCI

(DA MERCOLEDÌ 25 DICEMBRE 2024 A GIOVEDI 2 GENNAIO 2025)

 

Ricorda le imprese dei Maccabei che liberarono il Tempio dall’occupazione degli Ellenisti che l’avevano profanato professandovi il culto di Giove. Si compì il miracolo della piccola ampolla d’olio che fu sufficiente per far ardere il lume del Tempio per otto giorni consecutivi. Si festeggia con gioia accendendo per otto giorni la Chanukkiah (candelabro a nove bracci).

 

תבת רשע םוצ

DIGIUNO DEL 10 DI TEVET (VENERDI 10 GENNAIO 2025)

 

Il digiuno del 10 Tevet che commemoriamo anche se apparentemente sembra minore rispetto agli altri digiuni (forse per la sua breve durata), è in realtà quello più importante fra i digiuni comandati dai nostri Maestri. Esso è l'unico digiuno che, anche se cade di venerdì - vigilia di Shabbat - è mantenuto in quel giorno e non viene, né anticipato né posticipato come avviene per gli altri. Il motivo è che esso ricorda l'assedio posto attorno alle mura di Gerusalemme, ad opera dei Babilonesi: è l'inizio di tutte le sciagure capitate al nostro popolo. La Rabbanut ha Rashit le Israel (il rabbinato centrale di Israele) ha voluto dedicarlo al ricordo della Shoah definendolo "Yom kaddish klalì - Giorno del Kaddish generale". Un giorno per poter ricordare le vittime della Shoah, comprese coloro che non hanno parenti e per coloro di cui non si conosce il giorno in cui furono uccise, per poter loro recitare un Kaddish in una precisa data.

 

טבשב ו"ט

TU BISHEVAT

(ROSH HASHANÀ LAILANOT) CAPO D’ANNO DEGLI ALBERI (GIOVEDÌ 13 FEBBRAIO 2025)

 

Segna la fine dell’inverno e l’inizio del risveglio della natura in Israele. E’ uso festeggiare la ricorrenza piantando un alberello; è una festa del calendario ebraico nota anche come “Capodanno degli alberi”, è una festa allegra , ecologica. In occasione del Capodanno degli alberi si mangia frutta, s’insegna ai bambini il rispetto della natura e si piantano degli alberi. Shevat, nella lingua ebraica, è il nome di un mese corrispondente al nostro gennaio-febbraio. Anticamente il 15 di Shevat, era una scadenza di carattere prettamente fiscale, non una festa vera e propria, solo nel XVI secolo si ebbe il primo

 


 

 

 

 

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autentico rito festivo di Tu Bishvat, quando, in Galilea, i mistici della cittadina di Safed iniziarono a celebrare il Capodanno degli alberi mangiando quante più varietà possibili di frutta; alcuni sostenevano che si dovessero mangiare almeno quindici frutti diversi; altri aumentavano il numero dei frutti, altri ancora lo diminuivano. Il numero d’obbligo però è il sette, con riferimento alle sette primizie con cui era benedetta la terra d’Israele: fichi, olive, datteri, melograni, orzo, grano e uva.

 

 

רתסא תינעת

TA’ANIT ESTER (DIGIUNO DI ESTER) (GIOVEDI 13 MARZO 2025)

 

Il Digiuno di Ester, noto anche come Ta’anit Ester, è un’osservanza ricca di significato e tradizione  nella cultura ebraica. Questa giornata speciale cade la vigilia di Purim, una festa ebraica che celebra la salvezza del popolo ebraico dalla distruzione, come raccontato nel Libro di Ester. Il Digiuno di Ester serve sia come preparazione spirituale per Purim che come momento di riflessione sulle tematiche di coraggio e salvezza che caratterizzano la festività. Si differenzia dai digiuni maggiori come Yom Kippur, che durano 25 ore e comprendono ulteriori restrizioni, pertanto considerato un digiuno minore, che dura dall’alba al tramonto.

 

 

םירופ

PURIM

FESTA DELLE SORTI (VENERDÌ 14 MARZO 2025)

 

Si festeggia in maschera e in allegria. La festa di Purim ricorda la salvezza del popolo ebraico da una cospirazione per distruggerlo, come raccontato nel libro della Meghilat Ester. La storia si svolge nell’antica Persia, dove il malvagio consigliere del re Assuero, di nome Aman, progettò di sterminare gli ebrei. Per scegliere la data più favorevole al suo intento si affida alla sorte, in ebraico “Pur” da cui deriva il nome Purim – Festa delle Sorti. Grazie all’intervento coraggioso della regina Ester e di suo parente Mordechai, il piano di Aman fu sventato e gli ebrei furono salvati. Purim viene celebrato il 14° giorno del mese ebraico di Adar, che di solito cade tra febbraio e marzo. La data segna il giorno in cui gli ebrei ottennero la vittoria sui loro nemici. Se l’anno è un bisestile, cioè con due mesi di Adar, la festa si celebra nel secondo Adar.

 

 

 

 


 

 

 

 

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תורוכב תינעת

TA'ANIT BEKHOROT

DIGIUNO DEI PRIMOGENITI (GIOVEDÌ 10 APRILE 2025)

 

Un giorno speciale di digiuno nell'Ebraismo, che di solito cade nel giorno prima di Pesach di Shalosh Regalim (cioè il 14º giorno di Nisan, mese del calendario ebraico). Quando l’Onnipotente uccise i primogeniti in Egitto, risparmiò quelli dei figli di Israele. Per questo motivo, tutti i figli primogeniti di Israele, o i loro padri, se i figli hanno meno di 13 anni, digiunano il giorno prima di Pesach in segno di gratitudine verso l’Onnipotente. Tuttavia, è da secoli in uso che questo giorno, il digiuno sia interrotto da un pasto festivo, in onore della conclusione dello studio di un libro del Talmud: di solito, questo pasto ha luogo in una sinagoga.

חספּ

PESACH

(DOMENICA 13, LUNEDÌ 14 E SABATO 19 E DOMENICA 20 APRILE 2025) FESTA DELLA LIBERAZIONE E DELLA PRIMAVERA

 

La festa ha inizio al tramonto del 14 di Nissan, che cade sempre nel periodo primaverile.

Pesach, è il momento in cui il popolo dei figli di Israele diviene il popolo libero, pertanto rappresenta per gli ebrei il simbolo della libertà. Libertà: una parola difficile che si presta a molteplici interpretazioni e anche a più di un abuso. La libertà può riguardare il singolo individuo, o interi popoli; può riguardare lo spirito o il corpo. Segna anche l’inizio della buona stagione e della raccolta dei prodotti agricoli. Pesach commemora la liberazione dalla schiavitù egizia, per otto giorni ci si astiene dal mangiare ogni cibo lievitato e si mangia pane azzimo, Mazzoth, in ricordo della fretta con cui gli ebrei lasciarono l’Egitto. Durante le prime due sere si svolge il Seder, cena particolare durante la quale si consumano cibi rituali e si narra la storia dell’Esodo.

האושה םוי

YOM HA SHOAH (GIOVEDI 24 APRILE 2025)

 

Il nome completo del giorno, commemora le vittime ebree delle persecuzioni nazifasciste ed è “Yom Ha Shoà Ve Ha Ghevurà”, letteralmente “Giorno (del ricordo) della Shoà e dell’eroismo”. La Knesset – il Parlamento israeliano – durante la seduta del 12 aprile 1951 scelse la data del 27 di Nissan, come giorno dedicato alla celebrazione ed al ricordo di questo evento. In questo giorno (18 aprile 1943) iniziò l’eroica rivolta degli ebrei confinati nel Ghetto di Varsavia. Esso cade una settimana dopo la fine della festa di Pesach e una settimana prima di Yom Hazikaron–giorno del ricordo dei soldati di Israele caduti

 


 

 

 

 

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in guerra –. Quest’ultima ricorrenza è immediatamente seguita da Yom Haazmaut – festa dell’Indipendenza dello Stato d’Israele.

 

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YOM HA ZIKARON (MERCOLEDI 30 APRILE 2025)

 

Il suono della sirena apre ogni anno Yom HaZikaron, il giorno in cui Israele ricorda i soldati caduti in guerra per la difesa dello Stato ebraico e le vittime del terrorismo. Una commemorazione segnata quest’anno dalla ferita del 7 ottobre, dal dolore per le vittime del pogrom compiuto da Hamas in territorio israeliano e dall’angoscia per gli ostaggi ancora trattenuti dai terroristi a Gaza.

Nel corso di una solenne cerimonia svoltasi davanti al Kotel, il “il Muro del Pianto”, il presidente d’Israele Isaac Herzog ha reso omaggio alle vittime e testimoniato ai familiari la solidarietà di tutta la nazione. Nel rivolgersi al «mondo intero», ha poi ricordato che Israele «non ha mai voluto, né scelto la terribile guerra» in corso, ma che le operazioni militari a Gaza sono state un’inevitabile reazione ai crimini di Hamas. «Abbiamo sempre sognato la pace e il buon vicinato con tutti i popoli e i paesi della regione», ha precisato. Ma «finché i nostri nemici cercheranno di distruggerci, non deporremo le nostre spade». Nella tradizione ebraica non esiste comandamento più grande del riscatto dei prigionieri.

 

תואמצעה םוי

YOM HA ATZMAUT (GIOVEDI 1 MAGGIO 2025)

 

Yom ha-'atzmauth è il giorno della proclamazione dello Stato d’Israele, avvenuta il 14 maggio 1948. "La premessa di tale proclamazione fu la caduta dell’impero ottomano alla fine della prima guerra mondiale, di cui la Palestina faceva parte ormai da secoli. Alla rinascita dello Stato d’Israele hanno dato un contributo fondamentale i pionieri ebrei, proveniente soprattutto dall’Europa orientale, i quali già dalla fine dell’800 cominciarono a far ritorno alla Terra che, dopo secoli di totale abbandono, si erano trasformate in palude e deserto. Riunitisi in gruppi, essi fondarono i kibbutzim, centri collettivi in cui tutto veniva condiviso in piena parità fra i membri che ne facevano parte, e i moshavim, villaggi basati su un sistema cooperativo. Riuscirono così, con un’opera immane, a far fiorire i deserti e a bonificare le paludi. L’acquisto delle terre, che appartenevano al governo ottomano, furono sovvenzionate dal Keren Kayemeth le-Israel, un’organizzazione fondata nel 1921, che a tale scopo raccoglieva fondi presso gli ebrei di tutto il mondo. Alla proclamazione dello Stato di Israele contribuì anche una scoperta che, durante la prima guerra mondiale, il fisico ebreo Chaim Weizmann, poi primo Presidente del nuovo Stato di Israele, mise a disposizione della Gran Bretagna, ottenendo in cambio la Dichiarazione Balfour che riconosceva agli ebrei il diritto di ricostruzione sulla loro antica terra del focolare ebraico. Durante la secondo guerra mondiale, inoltre, un consistente contingente ebraico costituito dagli ebrei che già vivevano nell’allora Palestina, ben conoscendo tra l’altro la tragica


 

 

 

 

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situazione dei loro fratelli chiusi nei lager tedeschi, diede il proprio apporto alla guerra contro il nemico nazista. Infine, si deve riconoscere il coraggio di un pugno di soldati ebrei che, praticamente disarmati, difese lo Stato appena proclamato dal massiccio attacco arabo."

Testo tratto da: "Le pietre del tempo, il popolo ebraico e le sue feste" di Clara ed Elia Kopciowski, edizione Ancora 2001..

 

רמועב ג"ל

LAG BAOMER (VENERDI 16 MAGGIO 2025)

 

Lag Ba'omer (lett. 33 nell'Omer) è una festività religiosa ebraica situata tra Pesach e Shavuot; più precisamente il 33º giorno dell'Omer, il 18 del mese di Iyar, nel periodo aprile - maggio del calendario gregoriano. La parola Lag non è una vera e propria parola in ebraico. Secondo la Ghematriah la lettera “lamed” (ל) vale 30 e la lettera “gimel” (ג) vale 3, quindi le due lettere messe assieme fanno 33 (לג). Il conteggio dell’ omer (7 settimane) comincia il secondo giorno di Pesach e finisce con la festa di Shavuot. E’ durante questo periodo che venivano festeggiate le raccolte in Israele, quando il Tempio si trovava sul monte Moria a Gerusalemme e che l’ Omer (misura citata nella Bibbia che indica una quantità di circa 1,3 Kg di grano) veniva portato ogni giorno durante questo periodo. Queste sette settimane avrebbero dovuto essere fonte di gioia: gli Ebrei liberi dalla schiavitù del Faraone (Pesach) ricevono la Torah sul Monte Sinai il giorno di Shavuot. Pesach rappresenta la nascita fisica della nazione ebraica e con Shavuot il dono della Torah ne completa il processo dal punto di vista spirituale.

 

תועובש

SHAVU'OT

FESTA DELLA LEGGE E FESTA DELLE PRIMIZIE (LUNEDÌ 2 E MARTEDÌ 3 GIUGNO 2025)

 

Ricorda la rivelazione divina sul monte Sinai a Mosè, dove il Signore dettò i Dieci comandamenti. Shavuot, che in ebraico significa settimane, cade esattamente 49 giorni dopo la Pasqua  ebraica, Pesach, e celebra il dono della Torah. La festa è strettamente legata anche alla terra e ai suoi prodotti ed è infatti conosciuta anche come Hag ha-Qatsir, Festa della mietitura e Yom ha-Bikkurim, Giorno delle primizie. Questo era infatti il primo giorno in cui si potevano portare in offerta all’antico Tempio di Gerusalemme le primizie di frumento, orzo, fichi, uva, melagrane, olive e datteri; le sette specie per le quali si onora la Terra di Israele. Ricca di usi e costumi particolari, Shavuot, ha un’affascinante tradizione che la contrassegna; quella di addobbare le sinagoghe con migliaia di fiori profumati come simbolo della fioritura improvvisa del Monte Sinai e dello straordinario profumo che si diffuse durante il momento della rivelazione della Torah, per questo conosciuta in Italia anche come Pasqua delle Rose.


 

 

 

 

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זומת 17 םוצ

DIGIUNO DEL 17 TAMUZ (DOMENICA 13 LUGLIO 2025)

 

ll giorno 17 del mese ebraico di Tamuz è considerato dalla tradizione rabbinica, uno dei giorni più luttuosi del calendario ebraico. La Mishnà, ci insegna che in quel giorno, nel corso della nostra storia, sono avvenute al popolo ebraico, cinque disgrazie, che sono:

sono state rotte le prime Tavole della Legge, per opera di Mosè il quale, dopo essere sceso dal Monte Sinai, dopo quaranta giorni e quaranta notti di permanenza, per ricevere la Torà, trovò il popolo, o una parte di esso, intento a fare culto pagano, ad un vitello d'oro, al cospetto del quale offrivano sacrifici e facevano cose abominevoli. Nello stesso giorno, ad opera dei babilonesi, nel 587 a.e.v. e dei romani, nel 70 d.e.v, fu fatta una breccia nelle mura di Gerusalemme e fu occupata la città. Questo portò alla conseguente distruzione del Tempio ed alla deportazione degli ebrei. Sempre il 17 di Tamuz, cessarono le offerte quotidiane al Tempio, perché, a causa dell'occupazione, nessuno poteva entrare ed uscire da Gerusalemme, per cui non ci fu più la possibilità di portare gli animali, per i sacrifici. Sempre in quella data fu posta, al tempo della dominazione romana, una statua di una divinità nel Tempio; infine Apostomos bruciò pubblicamente una Torà.

Tutte queste sciagure, hanno portato i Maestri a calendarizzare un giorno di digiuno. Questo digiuno va fatto dall'alba al momento in cui inizia ad essere buio in cielo.

 

באב העשת

TISH’ A’ BE AV O SEMPLICEMENTE 9 DI AV (DOMENICA 3 AGOSTO 2025 - VIGILIA SABATO 2 AGOSTO)

Il 9 di Av, è un giorno di lutto e digiuno nel calendario religioso luni-solare del Giudaismo che può cadere a luglio o agosto. Il suo nome denota il nono giorno (Tisha) del mese giudaico di Av. Il giorno è stato chiamato il "più triste giorno nella storia ebraica", Il digiuno principalmente commemora la distruzione del Primo e Secondo Tempio di Gerusalemme. Questi due eventi accaddero con una distanza di circa 656 anni, ma nella stessa data. Quando il giorno nove di Av coincide con il sabato, l'osservanza del digiuno avviene dal tramonto del Sabato alla Domenica del dieci del mese di Av (anche se si riferisce al giorno con lo stesso nome di Tisha B'Av): non essendo permesso digiunare durante il giorno del Sabato per preservare la gioia e la santità del giorno tutti i digiuni sono spostati al giorno successivo ad esclusione del digiuno di Yom Kippur. In questa giornata di lutto nazionale si osserva un digiuno totale di poco più di 24 ore, dal tramonto alle prime stelle della sera successiva. Inoltre, non vengono indossate scarpe di pelle o cuoio, non vengono effettuati festeggiamenti, non si intrattengono rapporti


 

 

 

 

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coniugali né si palesano manifestazioni di affetto, non ci si lava (ad esclusione delle falangi delle mani) né si usano unguenti. Durante la preghiera della sera e del mattino si recita il Libro delle Lamentazioni. È uso non indossare i Tefillin al mattino,  ma  durante  la  preghiera  del  pomeriggio.  Ad  esclusione del Libro delle Lamentazioni, di alcune pagine del Talmud (in particolare quelle di Ghittin 55-57 che parlano della distruzione del Tempio di Gerusalemme e del terzo capitolo di Moed Katan che discute i precetti relativi al lutto) e di alcuni passi del Libro di Geremia, non si studia la Torah, il cui studio è una gioia per l'ebreo né altri libri sacri se non hanno a che fare con il lutto. Fino a mezzogiorno è uso, ma non precetto, sedere su sgabelli bassi in modo da essere volutamente scomodi.

 

לולא שדוח שאר

ROSH CHODESH ELUL (DOMENICA 24 E LUNEDI 25 AGOSTO 2025)

Inizia un periodo di grande importanza per il popolo d’Israel, il mese di Elul, il quale è contiguo ai dieci giorni penitenziali, cioè quelli che vanno da Rosh Hahanà a Yom Kippur. Si racconta nel libro di Shemòt, che dopo aver rotto le prime Tavole della Legge a causa della grave colpa del popolo per aver fatto idolatria del vitello d’oro, Mosè, tornò a pregare il Signore per quaranta giorni e quaranta notti. Prima di salire sulla cima del Monte Sinai, scolpì delle nuove tavole, affinché D-o potesse scrivere ancora una volta, di Suo pugno, i Dieci Comandamenti. Il giorno che salì sul monte era il primo del mese di Elul e, prima di salire, raccomandò il popolo di comportarsi in modo degno di quello che doveva essere il più grande dono che il Signore potesse fargli. Per far sì che il popolo non si  allontanasse e non commettesse altre gravi colpe, Mosè diede ordine, per tutti i giorni in cui si sarebbe trovato sul Monte Sinai, di suonare lo Shofar, nell'accampamento. Il giorno in cui comunicò al popolo il perdono divino, era il 10 del mese di Tishrì - Yom Kippur; in quel giorno Iddio perdonò il popolo concedendogli nuovamente le Tavole della Legge. Da Rosh chodesh Elul fino alla vigilia di Kippur, per questo motivo, tutte le notti, all'infuori dello Shabbat e delle notti in cui cade Rosh ha Shanà, si recitano le Selichot, le preghiere in cui supplichiamo il Signore, di perdonare le nostre colpe, proprio come fece Mosè al tempo in cui i nostri padri si trovavano nel deserto. Inizia un mese molto importante: l'ultimo mese dell'anno, quello che precede Rosh ha Shanà, quel giorno chiamato Yom ha Din - Giorno del giudizio. Il mese di Elul è anche un momento importante. Secondo i Maestri della Kabalà è considerato il mese in cui "il Re scende nel campo" ossia, il Signore D-o è più vicino a noi ed è anche più disposto ad ascoltare le nostre preghiere. La parola ELUL viene interpretata da alcuni maestri come le iniziali di un famoso versetto del Cantico dei Cantici che suona con le parole:

"Anì Ledodì Vedodì Li - Io sono per il mio amato e il mio amato è per me" parafrasando l'"amato" con il Signore D-o e l'amata con il Popolo ebraico.

 

 

 

 


 

 

 

 

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