Ogni epoca ha avuto il suo antisemitismo. La guerra che in questo momento è in
corso contro Israele rappresenta la manifestazione di antisemitismo più grave che
sia stata commessa in danno degli ebrei dopo la seconda guerra mondiale.
Spesso questi eventi persecutori sono appena accennati nei corsi di storia.
Nella nostra breve selezione non possiamo porre al primo posto, anche per motivi
d’ordine cronologico, l’antigiudaismo cristiano. Si sa bene che le liti tra congiunti
prossimi generano i conflitti tra i più odiosi ed insanabili ed invero la Chiesa
cristiana solo negli ultimissimi decenni ha assunto un atteggiamento di maggior
apertura e tolleranza nei confronti degli ebrei.
Il fim di Bellocchio "Rapito" ha messo in luce in modo fedele, in epoca
risorgimentale, mentre si completava l’unità d’Italia, quale fosse la condizione
degli ebrei che vivevano nello stato pontificio, suscitando grande stupore e
meraviglia tra gli spettatori.
E’ noto come, nei momenti di crisi, l’antisemitismo si infiammi. Sintomatico è
l’episodio del libercolo “Protocollo dei Savi di Sion” scritto in Russia dalla polizia
politica zarista, dopo la prima guerra mondiale che, avvertendo i sommovimenti
che portarono alla rivoluzione d’ottobre e alla caduta del regime dello zar,
produsse questo volumetto di assoluta fantasia in cui si narra di sedute segrete
nelle quali degli anziani ebrei avrebbero elaborato un piano di dominio del mondo
attraverso l’alta finanza. Questo falso storico non ha cessato di essere ristampato
ed utilizzato nei secoli per attizzare l’odio contro gli ebrei.
Negli anni venti del secolo scorso, con i regimi dittatoriali imposti dal nazismo e
dal fascismo, l’antisemitismo ha assunto una veste pseudo scientifica con la teoria
della razza.
Anche in questo caso un facile obiettivo da perseguire per accendere le folle e
compattarle contro una minoranza indifesa, distogliendo la loro attenzione dai
problemi reali.
I nostri giorni sono l’epoca dell’antisemitismo di matrice islamica, che serpeggia
per tutta Europa a causa della copiosa immigrazione di persone di religione
islamica che non si sono inserite socialmente, in modo adeguato, negli stati in cui
si sono trasferiti ed in conseguenza, è stato facile determinare le condizioni per la
loro radicalizzazione.
Durante l’isolamento imposto dalla profilassi della pandemia da Covid 19 è tornato
ad emergere sul web una forma di odio nei confronti degli ebrei su cui veniva
scaricata l’ansia per l’incertezza del momento. Gli ebrei ritenuti ricchi e dominatori,
sui quali i leoni della tastiera, coperti da un presunto anonimato, hanno rivolto ogni
immaginabile ma inesistente colpa, per la situazione che la società stava
attraversando, a causa del diffondersi del virus, facendoli diventare ancora una
volta, dei perfetti capri espiatori, istigando l’odio contro di essi.
Accanto a queste forme di antisemitismo truculento ne esistono altre
apparentemente meno aggressive che si articolano dal negazionismo, oppure a
negare l’entità del numero delle vittime della Shoah o tentare di banalizzare la
gravità dell’accaduto.
Il più efficace antidoto all’antisemitismo, in ogni caso ed ancor più, nel momento
tanto drammatico che stiamo attraversando è quello di vagliare l’enorme
quantitativo di notizie da cui siamo sommersi dai media con una corretta analisi
del problema. In proposito si suggerisce la lettura del libro di recente
pubblicazione "l'Ebreo inventato" di Raffaella Di Castro e Saul Meghnagi - Ed.
Giuntina.
Giuseppe Sciacca